Mindfulness e cammino: esplorare la meditazione, un passo dopo l'altro. Recensione n. 1 della collana Mindfulness, teoria e pratica

 

Mindfulness e camminare


Nessuno di noi ha mai abbastanza tempo per fare tutto quello che vorrebbe.

O almeno è così che spesso ci sentiamo: eppure la percezione del tempo è soggettiva, cambia da persona a persona.

Anzi: per lo stesso individuo il tempo può sembrare scorrere velocemente o lentamente a seconda di ciò a cui si dedica, di come ci si sente, di come si sta. Soprattutto il tempo che manca di più è quello di fare ciò che ci fa stare bene e che migliorerebbe la nostra qualità di vita.

Sedersi in mezzo a un parco a leggere un libro, concedersi una tazza di tè, fare una passeggiata senza meta, visitare la mostra di quell'artista che ci piace tanto o semplicemente ascoltare il  nostro disco preferito sembrano attività irraggiungibili nelle nostre giornate piene di impegni e di doveri.

Salvo poi passare ore a scrollare il feed del nostro telefonino ingoiando notizie e immagini di cui ci dimentichiamo non appena, se ci riusciamo, lo appoggiamo sul comodino. 

Da qualche settimana sta uscendo in edicola una collana di libricini sulla mindfulness, nell'ambito dei Manuali del Corriere della Sera, in collaborazione con la Gazzetta dello Sport. Ogni numero esplora un tema diverso, che ha a che fare con questa pratica e che entra in contatto con essa, proponendoci un modo di riacquistare il tempo che sentiamo di non avere, l'unico nel quale possiamo vivere: il presente.

Sono libretti agili e discorsivi, che pur non avendo pretesa di esaustività toccano punti nevralgici della pratica di questa disciplina piuttosto recente.

Uno di questi libricini, lo vedi nella foto di questo post, parla dell'importanza del camminare e di come esso possa diventare una risorsa per meditare anche quando tempo non lo si ha o si pensa di non averlo.

Da aneddoti in cui si parla di come il camminare sia sempre stata un'attività centrale per l'essere umano, il modo stesso in cui ha colonizzato il mondo, a capitoli dedicati dove si spiegano semplici pratiche che fanno del camminare una forma di meditazione e centratura vera e propria, in poche pagine questo libricino ci conduce per mano a scoprire un nuovo modo di mettere un passo davanti all'altro. In cui non c'è spazio per lo stress o per pensieri disturbanti, ma solo per sentire il corpo, calmare la mente e rientrare in contatto con noi stessi. 

Chi infatti non si trova, almeno una volta al giorno, a fare due passi per andare al supermercato, al lavoro, a scuola, in palestra?

Basta poco, cinque minuti è tantissimo: e ci pare la porta per una dimensione dove ciò che la nostra mente percepisce non è più lo scorrere inesorabile del tempo, ma la profondità di un modo di stare nel presente alternativo e pure complementare a quello che conosciamo.

Se non si è capito, il libricino l'ho letto, mi è piaciuto e, come insegnante di yoga e di mindfulness, vi invito a leggerlo, soffermandovi soprattutto sulle parti pratiche e provando a esplorare in un nuovo modo l'atto del camminare: buon viaggio, e buon ritorno a voi stessi!


 

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